Ricordo di Oscar Luigi Scalfaro
E' morto il presidente Scalfaro, uno dei padri della Carta Costituzionale.
Dalla Resistenza alla Costituente è stato un grande protagonista della democrazia e delle Istituzioni repubblicane, che ha difeso strenuamente per tutta la sua vita. Ricordo oggi con particolare emozione quando, da Presidente della Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali, l' ho incontrato al Quirinale per illustrargli le ragioni delle assemblee legislative regionali nella riscrittura del titolo quinto. Ricordo l'impegno comune nei Comitati per la difesa della Costituzione e i numerosi dibattiti prima, durante e dopo la grande e vincente campagna referendaria del 2006. Ricordo il difficile inizio della XV legislatura, quando, nella esiguità dei numeri, fu lui a guidarci e a presiedere il Senato nelle complesse, lunghissime sedute che si conclusero con l'elezione di Franco Marini a presidente. Ricordo con orgoglio di aver lavorato con lui per presentare, a sua prima firma, il disegno di legge costituzionale per ripristinare la difesa dell'articolo 138, ossia per non consentire più che si potesse mettere mano alla Carta Costituzionale, cosa ora troppo facile con l'attuale premio di maggioranza. Ricordo la sua presenza autorevole in Aula per tutta la XV legislatura. Ricordo infine il suo messaggio in memoria di Tullia Zevi, nella iniziativa che ho organizzato nell'ottobre scorso al Senato per non dimenticare il 16 ottobre del 1943, quando più di 2000 ebrei furono razziati dal ghetto di Roma per finire nelle camere a gas. La notizia della sua morte, non imprevista, dato il precario stato di salute dovuto al passare del tempo, mi ha molto colpita. Adesso chi crede nel valore delle istituzioni democratiche e nella Carta Costituzionale è più solo. Resta l'esempio, raro in questi tempi bui e le sue parole di un mese fa ad alcuni giovani del PD che lo erano andati a trovare: "Non arrendetevi mai. Buona lotta". sen. Silvana Amati (PD)
Roma, 29 gennaio 2012 |