Approvato in aula l'emendamento alla Legge di Stabilita' che
libera i beni confiscati alle mafie dagli interessi bancari
Piu' del 46% dei beni immobili definitivamente confiscati alle mafie risultano gravati
da ipoteche. L'elevato onere finanziario che lo Stato si trova ad affrontare per
ripagare crediti contratti da soggetti criminali, quando risulta accertata la buona
fede dei creditori, rende spesso impossibile la riassegnazione del bene, che negli
anni si deperisce fino a divenire inutilizzabile, a meno di ulteriori costose opere
di ristrutturazione. Il mancato riutilizzo dei beni confiscati perpetua il potere
criminale sui territori e rappresenta una mancata occasione di sviluppo territoriale,
di crescita dell'occupazione e di civilta'.
Per diversi mesi ho lavorato intensamente per trovare una soluzione, con rappresentanti istituzionali, in particolare il Miur con il Piano Nazionale Piu' Scuola Meno Mafia, e delle associazioni. Dato il preminente interesse pubblico nell'assicurare il riutilizzo a scopi sociali dei beni confiscati in via definitiva, con i colleghi senatori Daniela Valentini e Giuseppe Lumia abbiamo ritenuto necessario, con l'emendamento alla Legge di Stabilita' 2014, ridurre l'insostenibile ed eccessivo impegno finanziario a carico dello Stato, che blocca, di fatto, la riassegnazione. Abbiamo ridotto il limite alla garanzia patrimoniale, portandolo dal 70 al 60 per cento del valore del bene, e inserito un limite massimo al riconoscimento degli interessi convenzionali, moratori e a qualunque altro titolo dovuti ai creditori in buona fede. Ringrazio il Viceministro Stefano Fassina e il Governo per aver condiviso il nostro impegno, sostenendo l'emendamento durante i lavori della Commissione. E' un primo passo, che recepisce la petizione di LiberaMutuo avanzata dalla FISAC-CGIL e sostenuta da Banca Etica e Libera, in attesa di procedere a un provvedimento complessivo che riguardera' anche il potenziamento dell'Agenzia Nazionale, su cui continueremo a lavorare. Silvana Amati
25 novembre 2013
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