E' grave la decisione del GUP di Roma sul
proscioglimento dei tifosi per i cori razzisti
Solo la settimana scorsa, il giorno 27 gennaio, tutti gli italiani hanno ricordato con dolore e attenzione, nel Giorno della memoria, il dramma
della Shoah. E invece qualche giorno fa, a Roma, e' accaduto un episodio spiacevole che ha destato molto sconcerto anche nella Comunita' ebraica romana,
che ne ha chiesto ragioni.
Alcuni tifosi della Lazio, durante la partita Lazio-Catania del 2013, hanno intonato cori che dicevano: 'Giallorosso ebreo'. E' evidente
che quelle non erano parole gentili ma volevano essere intese come un insulto. E' molto strano e desta un certo stupore (credo che anche il
Ministro della giustizia se ne stia occupando) che il gup di Roma qualche giorno fa abbia prosciolto le persone che hanno usato quelle parole,
dicendo che non c'era volonta' denigratoria e che si trattava di una questione di tifoseria. A me sembra molto grave perche' in momenti delicati
come quello che viviamo oggi, con razzismi non sopiti, non bisognerebbe consentire di usare terminologie come queste.
Silvana Amati
7 febbraio 2017
Le linee-guida per i prissimi mesi proposte da 40 senatori del Partito Democratico
Sentiamo il bisogno di una presa di parola nel dibattito politico in corso, con un piccolo contributo e una breve presa di posizione.
E' necessario l'avvio di una riflessione profonda su in contesto, nazionale e internazionale, piu' vasto di quello che emerge nell'attuale
discorso pubblico. Brexit e Trump, lo stato dell' Unione Europea, i prossimi importanti appuntamenti elettorali nel continente, chiamano
a un'attenzione vigile e ad un'analisi impegnata. E' da capire dove va il nostro tempo per capire dove dobbiamo e vogliamo andare noi. E
i recenti difficili passaggi che ci hanno coinvolto, elezioni amministrative, risultato del referendum, cambio di leadership governativa,
aspettano ancora una ragione interpretativa che dia conto di fatti presenti e di scelte passate. C'e' bisogno di un tempo ragionevole per
l'elaborazione di una prospettiva, al fine di ridisegnare obiettivi specifici e ricaricare motivazioni di massa in grado di nutrire l'immediata
iniziativa politica. Badare alle emergenze e risolverle nell'interesse dei cittadini e' compito del governo. Guardare oltre e segnare una
mappa di cammino e' compito del partito. Mentre la nuova questione sociale va messa al primo punto dell'ordine del giorno per l'azione
combinata di partito e di governo.
Allora, il suggerimento di alcune linee-guida:
- contribuire innanzitutto al buon lavoro del governo Gentiloni, nella pienezza dei suoi poteri;
- rimettere in piedi il PD, al centro e sui territori, restituendone l'immagine di una grande forza politica popolare unitaria;
- lavorare a una legge elettorale omogenea per Camera e Senato, con i due obiettivi non incompatibili di una corretta rappresentanza e una
necessaria governabilita';
- non concedere piu' nulla alla pulsione antipolitica, soprattutto nella sulla forza devastante di antiparlamentarismo;
- alzare la bandiera di una visione per un'altra Italia, in un'altra Europa, nell'ordine/disordine mondiale;
- andare a vincere, vedremo se con la lista di partito o di coalizione, alle elezioni politiche, una volta realizzati questi obiettivi, dando
cosi' un senso ai mesi che restano della legislatura. Firme:
Tronti, Albano, Amati, Angioni, Bianco, Borioli, Broglia, Capacchione, Cardinali, Chiti, Cirinna', Corsini, D'Adda, Dalla Zuanna, De Biasi,
Dirindin, Fabbri, Ferrara, Filippi, Fissore, G. Rossi, Giacobbe, Granaiola, Guerrieri, Idem, Lo Giudice, Manassero, Manconi, Martini, Mattesini,
Micheloni, Puppato, Ranucci, Sangalli, Silvestro, Sonego, Tocci, Tomaselli, Vaccari, Valentini, Zavoli.
Approvato in Senato il riordino e la riorganizzazione della Protezione civile
L'approvazione del disegno di legge di riordino e riorganizzazione della Protezione civile era quanto mai necessaria e urgente. Siamo un Paese
sempre piu' fragile, nel quale i danni prodotti da anni di incuria, se non di malagestione dell'ambiente, arrivano oggi tutti insieme come nodi al
pettine. In questa situazione, abbiamo quindi il dovere di predisporre le misure utili a prevenire il danno e, ove questo si verifichi, a ridurne
gli effetti sul territorio e per la popolazione.
Cultura della resilienza e della responsabilita' devono andare di pari passo con una chiara individuazione dei compiti e della loro distribuzione
a livello istituzionale. Questa legge e' stata predisposta prima della bocciatura del referendum del 4 dicembre scorso. Appare di conseguenza
necessario affrontare il tema del ruolo delle Regioni. Ad esempio, in Conferenza Stato-Regioni si potrebbe immaginare
di coordinare e armonizzare, la' dove possibile, le leggi regionali per la protezione civile (ogni Regione ha la sua) rispetto a quella che sara'
la nuova normativa nazionale. E' poi necessario comprendere bene quali dovranno essere le funzioni, i compiti e gli strumenti della Protezione
civile nazionale. Per fortuna e' tramontata la fase cui abbiamo assistito nel decennio scorso, in cui essa era solo uno strumento di attuazione di
grandi eventi. Grazie anche all'impegno dei nuovi attuali quadri dirigenti della Protezione civile e dei tantissimi volontari, questa e' oggi tornata
a svolgere le sue funzioni piu' proprie, in maniera generosa ed encomiabile, come e' stato dimostrato negli ultimi eventi. Ne siamo orgogliosi. Per finire
nel disegno di legge che ho sottoscritto insieme alla senatrice Daniela Valentini era previsto un articolo sulla Carta dei diritti dei cittadini
prima e dopo il terremoto, prima e dopo lo stato di calamita'. Non e' stato possibile approvarlo come emendamento per mancanza di tempo ma e' stato
trasformato in un ordine del giorno e penso che sia un passo in avanti molto importante.
Silvana Amati
7 febbraio 2017
Il DDL in sintesi
Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uso della contenzione fisica nell'assistenza sanitatia e sociale
Nella letteratura scientifica (psichiatrica e geriatrica) che se ne e' occupata, la contenzione e' definita come l'insieme di mezzi
fisici-chimici-ambientali che, in qualche maniera, limitano la capacita' di movimenti volontari dell'individuo.
Come emerge dall'ultima ricerca quantitativa sul fenomeno (la Progres-Acuti del 2003-2004, finanziata dal ministero della Salute), nel
periodo di riferimento la contenzione meccanica e'stata applicata nel 70% dei reparti. Nel nostro paese, su 320 Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura ( Spdc),
solo 20 sono reparti cosiddetti "a porte aperte" in cui la contenzione e' stata rifiutata, e quindi bandita, come metodo di "trattamento" dei pazienti.
Negli ultimi anni, si sono potute conoscere alcune vicende che hanno avuto un esito tragico del decesso della persona. Parliamo di Giuseppe Casu e
Francesco Mastrogiovanni, morti negli Spdc a Cagliari (2006) e a Vallo della Lucania (2009).
Ho sottoscritto la proposta finalizzata all'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione,
sull'uso della contenzione fisica nell'assistenza sanitatia e sociale, presentato dai colleghi Nerina Dirindin e Luigi Manconi,
perche' e' scarsa o nulla la disponibilita' di ricerche scientifiche sul tema, di dati accessibili e conoscibili a livello nazionale, di informazioni
e adeguate garanzie tanto per i pazienti quanto per i loro familiari.
Il testo della proposta
In Veneto le nuove regole venatorie mettono a rischio la sicurezza e la vita delle persone
Il 17 gennaio e' stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto il provvedimento "Norme regionali in materia di disturbo all'esercizio
dell'attivita' venatoria e piscatoria".
La nuova normativa prevede l'introduzione di sanzioni da 600 a 3.600 euro per chiunque "con lo scopo di impedire intenzionalmente l'esercizio
dell'attivita' venatoria ponga in essere atti di ostruzionismo o di disturbo dai quali possa essere turbata o interrotta la regolare attivita' di caccia o
rechi molestie ai cacciatori". Analoghe misure per la pesca.
Ho presentato un'interrogazione ai ministri degli Affari Regionali Enrico Costa e della Giustizia Andrea Orlando
per sapere quali misure intendano adottare per:
- garantire i diritti cittadini veneti dopo l'approvazione della legge regionale n.1 del 17 gennaio 2017 sul disturbo venatorio;
- fronteggiare i gravi danni che la politica accesamente filovenatoria della Regione Venero sta arrecando all'ambiente;
- combattere il grave fenomeno del bracconaggio ancora molto presente in Veneto come su tutto il territorio nazionale.
Il testo dell'interrogazione
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