Blocchiamo un ulteriore aumento dell'eta' pensionabile
Appello a Governo e Parlamento di Cesare Damiano e Maurizio Sacconi
Rivolgiamo un forte appello al Parlamento e al Governo per evitare che l'eta' pensionabile venga ulteriormente
alzata nei tempi previsti dalla legislazione vigente che ha disposto, senza la usuale gradualita', la combinazione
di una elevata eta' minima con il periodico adeguamento alla aspettativa di vita. Pur avendo una diversa collocazione politica ed anche differenti posizioni su vari aspetti delle politiche del lavoro e del welfare, ci unisce la ferma convinzione che si vada determinando una situazione insostenibile per la generazione gia' adulta all'atto dell'approvazione della manovra Monti Fornero, per le donne, la cui difficolta' di accedere alla pensione di anzianita' contributiva e' comprovata, e per i giovani che dovranno andare in pensione a quasi 70 anni. In base a questa regolazione, a partire dal 1 gennaio 2019 si potra' andare in pensione a 67 anni, che diventeranno 67 anni e 3 mesi nel 2021; 68 anni e un mese nel 2031; 68 anni e 11 mesi nel 2041 e 69 anni e 9 mesi nel 2051. In Europa non ci sono situazioni similari, come risulta da questo breve riepilogo: · Austria, 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne; · Belgio e Danimarca, 65 anni per uomini e donne; · Olanda, 65 anni e 2 mesi per uomini e donne; · Regno Unito, 65 anni per uomini e donne a partire dal 2018; · Germania, 67 anni solo nel 2029. Il previsto innalzamento dell'eta' di pensione appare in oggettiva contraddizione con l'entrata in vigore dell'APE, il cui successo di questi giorni conferma il bisogno di molti di evitare l'assenza di reddito da lavoro e da pensione. Alla luce di tale situazione, riteniamo indispensabile intervenire con urgenza sugli elementi di rigidita' della legislazione vigente, per cui proponiamo un intervento immediato e strutturale di sospensione o di rinvio dell'ulteriore aumento dell'eta' pensionabile, in attesa della necessaria riflessione su un modello previdenziale altrettanto sostenibile ma piu' flessibile, in coerenza con un mercato del lavoro sempre piu' discontinuo.
18 luglio 2017
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