La Commissione Bilancio ha approvato gli emendamenti al Decreto Sud che ho sottoscritto insieme ai colleghi Camilla Fabbri, Mario Morgoni e
Francesco Verducci e di cui ho dato conto nella newsletter del 10 luglio scorso.
Si tratta di 100 milioni di euro per rimuovere le macerie, dello stato di emergenza prorogato al 28-02-2018, della presentazione dei progetti per la ricostruzione prorogata al 31-12-2017, dell'eliminazione della tassa di successione sugli immobili inagibili a causa del terremoto. Il decreto cosi' emendato e' ora sottoposto all'esame dell'aula.
Presentato in Senato il progetto didattico della
Scuola di Conservazione e Restauro dell'Universita' di Urbino
Giovedi' 26 luglio abbiamo presentato con una conferenza stampa in Senato il progetto didattico della Scuola di Conservazione e Restauro dell'Universita' di Urbino che
si e' svolto la settimana scorsa al Museo Nori de' Nobili di Trecastelli, dal 17 al 21 luglio. Si e' trattato di un'importante azione di conservazione
e di valorizzazione delle opere dell'artista marchigiana che l'Universita' ha attivato proprio per il grande interesse suscitato dal Fondo de' Nobili e dalle
sue potenzialita' culturali.
Nel corso dell'iniziativa che ho contribuito a organizzare, sono intervenuti: Fausto Conigli, sindaco di Trecastelli, Vilberto Stocchi, rettore dell'Universita' degli Studi di Urbino Carlo Bo, Laura Baratin, presidente della scuola di conservazione e restauro Universita' di Urbino, Carlo Emanuele Bugatti, direttore del museo Nori de' Nobili e Manuela Bora, assessore regionale alle pari opportunita'. Un sentito ringraziamento, per il consueto impegno a favore dell'Arte, e' stato rivolto a Cristiana Collu, direttore della Galleria Nazionale dell'Arte moderna e contemporanea di Roma e alla dottoressa e restauratrice Luciana Tozzi. Il progetto didattico ha portato alla definizione dello stato di conservazione della raccolta Nori de'Nobili attraverso tecnologie digitali, e ad esso sara' associato un progetto di ricerca legato alla collezione e alla sua conservazione programmata all'interno del Museo come esempio anche per altre raccolte diffuse sul territorio marchigiano.
Ugo Sposetti: vi spiego perche' la battaglia contro i vitalizi e' sbagliata
Ugo Sposetti, senatore da cinque legislature, ex tesoriere dei DS, in una intervista a La Stampa avverte che la questione dei
vitalizi e dei diritti acquisiti "sollevera' un mare di ricorsi. Si apre una voragine, un tunnel che portera' a ricalcolare la pensione a milioni
di lavoratori: l'opinione pubblica dovrebbe capirlo e non godere per i tagli a questo o quel vecchio parlamentare. Rincorrono qualche centinaio di
persone per farsi del male da soli. E domando: cosa e' successo in questi tre anni che non ci sono piu' i rimborsi elettorali, anche grazie alle
campagne di voi media? M5S continua la sua marcia verso palazzo Chigi, ha insediato due sindaci a Roma e Torino. E c'e' la cassa integrazione e il
licenziamento dei lavoratori dei partiti". "Renzi continua a sbagliare e fa danni a se stesso, al PD e al Paese" dice Sposetti, "Noi dobbiamo bloccare il forte antiparlamentarismo che sento, sia nei ragionamenti dei Cinque Stelle sia del gruppo dirigente ristretto del PD. E quindi protesto e sento anche il dovere di alzare la voce, perche' io non vedo in questi ultimi mesi riflessioni che portano a valori. Non capisco questi quarantenni che non difendono il Parlamento. Renzi ha fatto approvare la legge sulla legittima difesa e poi si sono pentiti. Ha fatto un accordo per la legge elettorale ed e' scomparsa pure quella. Sono degli sprovveduti, quello che mi spaventa e' questo, l'improvvisazione senza pensare a cosa succede dopo, agli ostacoli. La politica, come disse Hannah Arendt, non e' altro che un male necessario alla sopravvivenza dell'umanita'". Intervista a Ugo Sposetti - La Stampa - Un intervento di Nilde Iotti del 1982 - Il Foglio Intervista a Paolo Armaroli - Il Resto del Carlino Lunedi' 24 luglio 2017
Intervista alla sen. Silvana Amati sul caso del Consigliere di Urbisaglia espulso
da PD per le cose da lui scritte su facebook riguardanti i fatti del G8 di Genova del 2001, con particolare riguardo alla vicenda che porto'
all'uccisione del giovane Carlo Giuliani.
Radio Arancia Network
Come mai una parte importante dei rifiuti
in plastica finisce negli inceneritori?
In Italia 1 milione di tonnellate di plastica vengono depositate dai cittadini negli appositi cassonetti per la raccolta differenziata.
Di questi 400 mila finiscono in gran parte negli inceneritori e il resto in discarica. E' una situazione di alta dipendenza del settore dagli inceneritori, tanto da rendere verosimile l'affermazione che se rallenta la combustione piu' che aprirsi una falla crolla un pilastro dell'intero sistema. Il Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica) e' un Consorzio senza fini di lucro ed e' stato costituito per concorrere al raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e di recupero dei rifiuti di imballaggi immessi sul territorio nazionale. Da notizie di stampa si apprende di una nota ANCI con cui si da' conto al Ministro dell'Ambiente del "congestionamento di alcuni impianti di trattamento della plastica" determinato dalla situazione di stallo in cui si e' venuto a trovare il sistema che ruota intorno al consorzio Corepla che, a causa dei rifiuti provenienti da Roma e dal Mezzogiorno, vede i propri impianti saturi. Ho sottoscritto un'interrogazione presentata dal collega Francesco Scalia e rivolta al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nella quale si chede, tra l'altro, di sapere: - se corrisponda al vero che una parte importante degli imballaggi in plastica raccolti dal sistema Anci-Conai venga inviato a operazioni di termovalorizzazione; - come intenda affrontare la suddetta situazione di stallo in cui si e' venuto a trovare il sistema Corepla, dal momento che la crisi dei trattamenti ha assunto le dimensioni di un problema strutturale; - a quanto ammonta la percentuale effettivamente riciclata dal consorzio Corepla.
A Senigallia "PASTASCIUTTATA ANTIFASCISTA" per non dimenticare
Sabato 22 luglio ho partecipato in via Oberdan alla "Pastasciuttata antifascista" organizzata dall'ANPI di Senigallia con il Patrocinio del
Comune di Senigallia e della COOP Adriatica. E' iniziata con letture di articoli importanti della nostra Costituzione, ed e' stata preceduta dalla consegna della tessera ANPI ad Honorem a due nostri partigiani, Giuseppe Orciari gia' Senatore della Repubblica e per tanti anni Sindaco della nostra Citta' e a Nibio Greganti, e dal ricordo della signora Giulia GIULIANI recentemente scomparsa, ed insignita con medaglia dalla Presidenza del Consiglio quale combattente. Si e' trattato della rievocazione di un evento che e' nel quadro delle celebrazioni della ricorrenza della liberazione di Senigallia del 4 agosto e che ha origine il 25 luglio del 1943, giorno della caduta del fascismo, quando fu grande festa a Casa Cervi e in tutto il Paese. Una gioia spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra, nella morte della dittatura. La Liberazione verra' solo 20 mesi dopo e al prezzo di molte sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c'era solo la voglia di festeggiare. A Campegine, i Cervi insieme ad altre famiglie del paese, portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riuni' attorno al carro e alla "birocia" che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano prima di tutto un pasto di lusso. C'era la fame, ma c'era anche la voglia di uscire dall'incubo del fascismo e della guerra, il desiderio di "riprendersi la piazza" con un moto spontaneo, dopo anni di adunate a comando e di divieti. Di quel 25 luglio, di quella pagina di storia italiana e' rimasto poco nella memoria collettiva. Eppure c'e' stato, in tutta Italia e in quella data, uno spirito genuino e pacifico di festa popolare: prima dell'8 settembre, dell'occupazione tedesca, della Repubblica di Salo'. Prima delle brigate partigiane e della Lotta di Liberazione.
Allevamenti di visoni: appello alla Regione Veneto
per il rispetto della sua stessa legge
In Veneto risultano essere attivi alcuni allevamenti di visoni americani allevati per la produzione di pellicce, un'attivita' questa consentita
dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 146 "Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli
allevamenti". Nell'autunno dello scorso anno la notizia dell'insediamento di un nuovo allevamento di oltre 10.000 visoni a Villadose (Rovigo) ha suscitato un'ampia contrarieta' da parte della popolazione locale, preoccupata per l'impatto ambientale di un nuovo allevamento. Questo infatti dovrebbe sorgere alla distanza di un solo chilometro dal centro del paese in un territorio gia' ampiamente interessato da attivita' potenzialmente inquinanti. La mobilitazione che ne e' seguita, lanciata da Associazioni per i Diritti Animali e da Comitati Ambientalisti, ha portato alla luce una violazione della legge che regolamenta le distanze minime degli allevamenti dalle residenze civili. |