Afghanistan: una mozione per il ruolo dell'Italia in difesa dei diritti delle donne
"L’8 luglio si svolgerà a Tokyo la conferenza
internazionale sullo sviluppo dell'Afghanistan che si occuperà di determinare gli aiuti
economici per favorire la stabilità e la sicurezza del paese centro-asiatico quando,
nel 2014, sarà completata la missione ISAF. Tra gli impegni da richiamare in cima
all'agenda politica sta certamente il riconoscimento e l'effettiva promozione dei
diritti delle donne, della parità di genere e l'affermazione di una migliore condizione
delle donne nella vita pubblica e privata. E' difficile pensare che, in assenza di
vincoli agli aiuti e del sostegno alla società civile, le più recenti acquisizioni
in fatto di diritti possano resistere contro i rigurgiti fondamentalisti, e, soprattutto,
contro la volontà di pacificazione interna anche attraverso un negoziato con i talebani.
L'Italia ha adottato la risoluzione Onu n.1325 su 'Donne, pace e sicurezza', che implica
un più diretto coinvolgimento del punta di vista femminile nella risoluzione dei
conflitti internazionali, mentre l'importante legge contro la violenza alle donne
(Evav), approvata in Afghanistan nel 2009, che ha visto il contributo italiano sia
nella redazione che nella creazione di prime Gender Units presso le procure generali,
sta incontrando difficoltà attuative. Per questo chiediamo al governo
un impegno straordinario anche per sollecitare
la destinazione di risorse ad azioni positive in favore dei diritti e delle opportunità
e per dimostrare, fin dalla Conferenza di Tokyo, che i tagli ai fondi per la cooperazione
e lo sviluppo non avranno riflessi negativi sull'impegno italiano in favore dell'uguaglianza
di genere e dell'empowerment femminile".
sen. Silvana Amati(PD) e sen. Barbara Contini (FLI)
Roma, 4 luglio 2012
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